
Con il pianto dentro di me
ma senza rassegnazione mi sento una nullità verso le parole che sentivo
e non capivo, non capivo fossero veramente rivolte a me.
A me che sono aperto a tutti
a tutti quelli che vogliono essere ascoltati e capiti.
Con quelle parole capii che non serviva a niente,
che forse, dovevo nuovamente richiudere quella porta
che rimaneva spesso aperta verso quel mondo che tradiva il mio pensiero
quello che avevo creduto fino ad ora.
Cosi che guardando nella profondità degli occhi
pensai a quelli che danno la propria vita per onesta
a quelli che con il coraggio hanno guardato altro
e proteggendo chi ha veramente bisogno di loro .
Con il pianto dentro di me
ho pensato a quelli che hanno abbassato lo sguardo
per non sapere più cosa fare, per non sapere cosa pensare
perché derisi.
Quelli per l’amore e per la forza non sono stati ascoltati
ed ora non ci sono più .
Con il pianto dentro,
ho pensato a Mimi
e al signore di guardare in tempo questa maledetta evoluzione dell’essere
e cercare di raccogliere quei frutti troppo maturi
ed eliminare finalmente la sofferenza nei popoli .
Con il pianto dentro
e la vergogna penso a quelle famiglie che non hanno giustizia
che sperano sempre in te.
Che cosa vuoi da loro e da noi
quelle sono tutte frasi messe insieme,
che però non hanno mai un riscontro una risposta.
Con il pianto
penso è ora di finirla
di distinguerci una volta per tutte
è ora di far basta
di non far cadere le pene su quelli
che non vengono rappresentati in questo maledetto mondo,
che gira solo da una direzione.
Con il pianto dentro
piano, piano non parlo più aspetto che qualcosa accada.